Stagione teatrale 2021
Giovedi 22 luglio
RINO DI MARTINO
Biglietti
Posto unico 12 euro | ridotto 10 euro
Prezzi al netto dei diritti di prevendita
Riduzione valida per spettatori under 18 e over 65
HAMLETMACHINE
HAMLETMACHINE
Hamlet è solo sulla scena, ma il suo frammentato monologo si moltiplica nelle voci del coro che, come nella tragedia antica, fa da controcanto ed insieme da “mae- stro”, del suo dolore e delle sue paure…
“Hamletmachine” diventa, nell’adattamento teatrale di Sergio Sivori uno sconcertante e sadico gioco teatrale, capace di inda- gare fino in fondo, con crudo cinismo filosofico, l’anatomia delle passioni umane.
Il testo di Mùller è ispirato all’ opera di William Shakespeare.
La ricerca teatrale di Sergio Sivori, pur non perdendo di vista questi illustri antenati, è in grado di offrire nuovi spunti di riflessione, che prendono vita nella visione del singolo spetta- tore.
La drammaturgia mulleriana, pur conservando tutta la forza verbale di cui è carica, funziona da pretesto per un tipo di ricer- ca che, trascendendo il testo, si arricchisce di una rilevante componente fisica, che, passando attraverso il corpo dell’atto- re/attuante, è in grado di risvegliare nuove associazioni e molteplici significati nello spettatore.
Il gioco teatrale si rende speculazione filosofica, ed indaga il mistero indecifrabile dell’animo umano e delle sue passioni pedine instabili nella partita a scacchi tra le pulsioni di vita e quelle di morte.
Il tempo acquista una dimensione di immobilità ristagnante, per conferire al patos una dilatazione spasmodica.
Lo spessore filosofico di Muller, è magistralmente reso per mezzo del continuo e sapiente scambio di ruoli.
L’opera è composta da un atto unico, in cui si possono distin- guere cinque quadri dettati dal sottile e continuo gioco di inversione di ruoli.
Il corpo e l’anima sembrano avere in “Hamletmachine” una medesima componente materica, esposta alla corruzione del tempo e del peccato. L’anima è qui destinata alla stessa putre- fazione della carne, senza possibilità di redenzione.
Lo spettatore, davanti alla visione di quest’opera, è abbando- nato a se stesso e deve potersi immergere nel vortice tormenta- to del ritmo e delle azioni fisiche, per individuare il proprio personale significato, che, trascendendo l’opera, ne arricchirà il senso.
HAMLETMACHINE
di Heiner Müller
ideazione, regia e spazio scenico Sergio Sivori
con Rino Di Martino
costumi Chiara Aversano
luci Salvatore Palladino
NOTE DI REGIA
Con un procedere serrato, in cui il movimento del linguaggio sembra seguire quello di un pendolo che scandisce il tempo, che è l’unico compagno-antagonista del “condannato”, le parole sono “purgate” in favore di una lingua incisiva con intrusioni dialettali e neologismi, tutti volti a scalfire una certa “osticità” dell’origi- nale.
La regia è fondata sulla contaminazione di linguaggi (suono, azioni fisiche, canto…), di strumenti ed effetti (ombre, luci, rumori) che costruiscono in crescendo quella tensione che culmina con la gelida interruzione di ogni emozione…
Uno spettacolo dolorosamente coinvolgente, che non permette mai al pubblico di sentirsi al sicuro, soffiandogli continuamente sul collo…nessuno può ritenersi estraneo alla bestialità del popolo smaniante.
A meno di capire, e per capire bisogna sentire fortemente. Questo è il tentativo di “Hamletmachine”…
Sergio Sivori