Sabato 15 luglio
Prima Mondiale
OPERA EXTRAVAGANZA
Biglietti
Platea intero 25 euro
ridotto: over 65 23 euro , under 26 15 euro
Gradinata intero 20 euro
ridotto: over 65 18 euro , under 26 15 euro
Prezzi al netto dei diritti di prevendita
OTONE , il destino di un imperatore
libretto di Monica Sanfilippo
musica di Luigi De Filippi
uno spettacolo di OperaExtravaganza
Talvolta non sono i personaggi più famosi dei quali occorre raccontare la storia, dato che raramente se ne scoprono nuovi aspetti; al contrario, ci sono nomi meno illustri, ma attorno ai quali sono successe cose importanti. Spesso queste figure minori ci restituiscono il quadro più fedele del tempo in cui sono vissuti: è il caso di Marco Salvio Otone. Per chi opera nella cultura e vive in Tuscia c’è un teatro romano di straordinaria importanza, fiore all’occhiello di un’area di enorme rilevanza storica: è il teatro di Ferento, città etrusca, poi municipio romano; il protagonista del nostro spettacolo è nato lì nell’anno 32. Otone fu di indole turbolenta, fu un dissoluto e un giocatore d’azzardo. Amico di Nerone e a lui somigliante in tanti modi, fu, a causa di dissapori riguardo a Poppea, mandato in esilio in Lusitania per dieci anni. Tornò a Roma, profondamente cambiato e maturato, per aiutare Galba a rovesciare Nerone e successivamente per raggiungere il principato. Dopo soli tre mesi di regno, la guerra civile che divampò a Roma lo convinse che il suo dovere verso Roma e i romani era quello di uccidersi per evitare altre vittime. Otone è un Melologo, ovvero un testo teatrale recitato su un intreccio musicale; oltre all’attore, ci sono due cantanti, che interpretano rispettivamente Nerone e Poppea, un quintetto di vocalisti e un sestetto di musicisti. Lo spettacolo, in un atto unico, inizia nella tenda da campo di Otone, mentre, presa la decisione di suicidarsi, sta componendo il suo ultimo discorso all’esercito. Nelle ultime ore della sua vita i ricordi si affollano nella sua mente: gli anni dell’infanzia a Ferento, gli inizi a Roma, l’incontro con Nerone, l’innamoramento per Poppea, l’esilio in Lusitania, il ritorno a Roma, la congiura per rovesciare Galba e prendere il suo posto; tutte queste reminiscenze, intercalate da brani musicali, vengono narrate al pubblico. Verso la chiusa dello spettacolo si ritorna al tempo presente, alle ragioni che rendono impossibile una mediazione con il suo rivale Vitellio, e in ultimo Otone legge il suo discorso finale, e chiude, con la sua vita, il melologo.